La prima volta che ho scritto un post, un milione di anni fa, la mia vita era incasinata ma, tutto sommato, felice.
O, forse, era semplicemente sopportabile.
Poi mi sono sposata, ho avuto Sara, una casa (con relativo mutuo da pagare) e un lavoro che si è presto trasformato in una prigione senza via d’uscita.
Il blog mi è stato d’aiuto per catturare i momenti belli e per riflettere su quelli brutti, aiutandomi a trovare una soluzione.
Poi è successo che i momenti brutti hanno iniziato ad essere sempre più numerosi di quelli belli e mi sono trovata a dover scegliere:
Raccontare sempre di me (col rischio di diventare una lagna ambulante e pure social) o inventare storie.
Carrie Writerwood era nato proprio con questo intento.
E anche il writing tuesday dell’Interno 105.