Oltre il buio

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La prima volta che ho scritto un post, un milione di anni fa, la mia vita era incasinata ma, tutto sommato, felice.
O, forse, era semplicemente sopportabile.
Poi mi sono sposata, ho avuto Sara, una casa (con relativo mutuo da pagare) e un lavoro che si è presto trasformato in una prigione senza via d’uscita.

Il blog mi è stato d’aiuto per catturare i momenti belli e per riflettere su quelli brutti, aiutandomi a trovare una soluzione.

Poi è successo che i momenti brutti hanno iniziato ad essere sempre più numerosi di quelli belli e mi sono trovata a dover scegliere:

Raccontare sempre di me (col rischio di diventare una lagna ambulante e pure social) o inventare storie.

Carrie Writerwood era nato proprio con questo intento.
E anche il writing tuesday dell’Interno 105.

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Liberiamo una Ricetta: Stir Fry Noodles della ripartenza

keepcalmLo so.
Questo posto è diventato un deserto.
Polvere e desolazione.
Pagine bianche lasciate li, ad ingiallire.
Le idee sono tante.
E sono tutte sul blocco degli appunti.
Mi mancava la ripartenza.
E allora scelgo oggi.
Mi aggrego.
A cosa?
A quel meraviglioso movimento che è il Free a Recipe, o Liberiamo una Ricetta.
Da questa mattina non fanno che tentarmi ad assaggiare prelibatezze di ogni genere.
E allora voglio ricambiare.
Con una non-ricetta che, spero, serva da ripartenza (e abbia la funzione di siero dell’ispirazione scribaiola). Continue reading

Day 2: Chapter 2

Non è facile essere me.
Voglio dire: guardatemi!
Quanto credete mi ci voglia per apparire così incredibilmente favolosa?
Ore, mie cari.
Ore di preparazione, accostamenti cromatici precisi, scelte oculate in cucina, appuntamenti settimanali con l’estetista, estenuanti serate in palestra.
La questione dell’essere un vincente sta tutta nel modo in cui presenti il pacchetto esterno…

No.
Non ci siamo.
Cioè, io una così, potrei ucciderla dopo cinque minuti di conversazione…
Si ma come faccio a sentirmi favolosa, forte, determinata ed irresistibile senza risultare odiosa??
(e, soprattutto, continuando ad essere credibile…). Continue reading

La voce fuori campo

Quando ho iniziato questo progetto (che, scritto così, sembra quasi una cosa seria…), la prima cosa che mi sono chiesta (perchè io parlo con me stessa e, quando sono molto fortunata, ricevo anche una risposta sensata) è stata:

Riuscirò ad essere costante?

Ecco, su ora ditelo.
Le ultime parole famose…

In realtà credo di avere troppe idee da mettere su carta (o in un post) che poi non riesco ad amalgamare come vorrei.
La ricetta si sta rivelando, in parole povere, più difficile di quanto pensavo.

E anche l’ispirazione, a volte, sbaglia direzione, che vi devo dire?

Questo non vuole essere un post tappabuchi, giammai!

Chiamiamolo pure il  Carosello di Carrie Writerwood.

Immaginate tante foto, la musichetta di sottofondo (siete anche autorizzati ad addormentarvi…).

La trama, comunque, si sta sbrogliando.
E sono assai sicura che domani troverete il tanto agognato (almeno, da me) Chapter 2.

Insomma:

scusate il disagio.

Ogni tanto mi sento come la metropolitana di Roma e i suoi ritardi cronici.

Portate pazienza.

 

Day 1: Chapter One

Fa caldo.
Tanto caldo.
Decisamente troppo.
Mi guardo intorno alla ricerca di una fonte di refrigerio.
Niente aria condizionata.
Intravedo una piccola, minuscola finestra, nell’angolo della stanza.
Mi avvicino con impazienza.
Allungo la mano, scanso la tenda e resto con la mano a mezz’aria:
dov’è la maniglia?
Provo a spingere in ogni direzione, cerco di mantenere la calma ma le gocce di sudore iniziano a scendere.
E il panico inizia ad impossessarsi di me.
Mi manca l’aria, inizio ad avere la vista appannata, sento che sto per svenire…

Well I thought I knew you, thinkin’ that you were true
Guess I, I couldn’t trust called your bluff time is up
‘Cause I’ve had enough… Continue reading

Prefazione (o Istruzioni per l’Uso).

È sempre difficile trovare un inizio che funzioni.
Sia che si tratti delle prime frasi di un romanzo o del colore da scegliere per la prima pennellata di un quadro.
E allora forse e’ meglio affidarsi all’istinto e farsi ispirare da un raggio di luce che entra in una stanza.
Perché, soprattutto quando si arriva in una città nuova, in una casa ancora sconosciuta, circondata da elettrodomestici poco collaborativi e da vicini per nulla espansivi…beh, credetemi, anche un raggio di sole può fare la differenza.
È questione di sfumature.
Di punti di vista.Se leggendo queste poche righe siete sempre più perplessi, lasciate che vi spieghi:

Questo e’ un esperimento creativo.
Chiamatemi pure Temporary Blog.

Perché, almeno nei piani iniziali, ha una data ufficiale di inizio (lunedì 5 novembre 2012) e una data in cui tutto potrebbe finire (il 5 dicembre 2012).

Un mese.
Per scrivere, raccontarmi.
Per imparare ad essere costante (perché la regola, semplice ma implacabile e’: un post al giorno).
E per capire se ho sul serio qualcosa di nuovo da dire.

Ci riuscirò?
Chi lo sa.
Se vorrete seguire quest’esperimento, ne sarò felice.
Se vi va di lasciare un commento, una critica, una battuta, risponderò con entusiasmo.

È il mio modo per iniziare una nuova vita.
Dove non c’è nulla di programmato (a parte il post giornaliero), ma nella quale respiro, guardo, vivo e sorrido per ogni raggio di sole.
E ricomincio (finalmente) a creare.

Chi sono?
Chi lo sa…
Per il momento chiamatemi

CARRIE WRITERWOOD.